Nel mentre la maggioranza è ancora divisa sulla riforma del processo penale per i noti dissidi sul tema della prescrizione, il 5 dicembre scorso è stato approvato in Consiglio dei Ministri il disegno di legge di delega al governo per la riforma del processo civile.
Dovremo quindi fare i conti con l’ennesimo radicale mutamento delle norme processuali, che impone agli operatori del diritto di adattarsi alle nuove regole, sopportando i disagi conseguenti all’incessante moto riformatore.
Ci sembra prematura un’analisi della riforma, così come è presto per formulare un giudizio sulla bontà o meno delle modifiche.
Condividiamo, tuttavia, il parere espresso da AISPC (Associazione Italiana fra gli Studiosi del Processo Civile), secondo cui il dichiarato obbiettivo che il legislatore intende perseguire, ovvero quello di ridurre la durata del processo, non si ottiene intervenendo ad ogni piè sospinto sulle regole che lo governano. Ciò perché è noto come i problemi del sistema giustizia risiedano altrove, sul piano strutturale ed organizzativo.
Per leggere il testo integrale del parere reso da AISPC clicca qui.
Avv. Fabio Brusadelli